La strutturazione del presbiterio costituisce una catechesi. Cristo non è soltanto presente nella sua Parola proclamata, quando in chiesa si legge la sacra Scrittura è Lui stesso che parla, ma è anche presente nell'eucarestia. 

 

La strutturazione del presbiterio costituisce una catechesi. Cristo non è soltanto presente nella sua Parola proclamata, quando in chiesa si legge la sacra Scrittura è Lui stesso che parla, ma è anche presente nell'eucarestia.  Da tale realtà ha origine la teologia delle due “tavole”, la tavola del pane, cioè l’altare, e la tavola della Parola, cioè l’ambone: sia alla tavola della Parola, sia alla tavola del corpo di Cristo viene offerto il “pane della vita”. Alla “tavola” si distribuisce il cibo necessario per i fedeli. Tra le due tavole si stabilisce un certo parallelismo sacramentale; nella tavola della Parola s’annuncia e s’anticipa il mistero che si celebra e si attualizza nella tavola eucaristica; in entrambe si fa presente Cristo stesso. 

L’ambone e l’altare sono un forte richiamo della presenza di Cristo, presenza costante e perenne che orienta tutta la comunità cristiana.È necessario che l’altare sia visibile da tutti, affinché tutti si sentano chiamati a prenderne parte ed è ovviamente necessario che sia unico nella chiesa per poter essere il centro visibile al quale la comunità riunita si rivolge.La conformazione e la collocazione dell’altare devono rendere possibile la celebrazione rivolta al popolo e devono consentire di girarvi intorno e di compiere agevolmente tutti i gesti liturgici ad esso inerenti. La sua forma è quadrangolare e i suoi lati tutti ugualmente importanti.

Il sacerdote che presiede l’assemblea durante i riti di ingresso saluta per primo l’altare con il bacio, è questo un gesto di venerazione che il sacerdote ripete dopo il congedo alla fine della messa.Se il vero altare è Cristo, capo e maestro, anche i discepoli, membra del suo corpo, sono altari spirituali sui quali viene offerto a Dio il sacrificio di una vita santa.L’altare nei primi tempi era una semplice tavola di legno che veniva collocata nella chiesa al bisogno. In Oriente si trovano altari di pietra già nel IV secolo, in Occidente nel secolo VI. Il nostro altare è una pietra quadrangolare, la pietra sacrificale che è Cristo, sigillata con un agnello scolpito, custodita tra quattro colonne tornite in marmo policromi. Nel piano di appoggio sono inserite le reliquie dei martiri del V secolo, San Eleuterio vescovo dell’Illirico e Anzia, sua madre.La copertura dell’altare con panni bianchi si ispira a motivi di riverenza verso i sacri misteri perciò sono prevalentemente di lino. I gradini dell’altare cominciano in Occidente nel secolo X, servono affinché il popolo possa seguire meglio l’orazione sacra che si compie sull’altare. 

 

 

 

Parrocchia
Santa Maria Assunta
Diocesi di Avellino
Torrette di Mercogliano (AV)

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